Coronavirus, Santo Stefano di Rogliano: l’appello alla responsabilità del sindaco

Il sindaco di Santo Stefano di Rogliano, nel confermare la positività al coronavirus dei due pazienti residenti nel Comune, ha rivolto un appello alla responsabilità ai suoi concittadini. Si tratta di padre e figlio provenienti da Santo Stefano di Rogliano, e presentano una sintomatologia di febbre e tosse. Sono stati sottoposti a un primo test e adesso, come da prassi, è arrivata la conferma dall’Istituto superiore di sanità a Roma. Sembra che il giovane, consigliere comunale di Santo Stefano di Rogliano, sia un dipendente dell’Esercito, in servizio alle Casermette di Cosenza.

Ma ecco il testo del videomessaggio del sindaco di Santo Stefano di Rogliano.

L’Asp di Rogliano ci ha comunicato dell’avvenuto accertamento di positività dei nostri due concittadini. Ho voluto fare questo messaggio per tranquillizzare la comunità santostefanese e allo stesso tempo attenzionare sul problema: è un momento troppo difficile e delicato, le precauzioni non sono mai abbastanza. L’unica accortezza è quella di non uscire se non per motivate esigenze, come per acquisti di beni di prima necessità, medicinali. State tranquilli, se noi rispettiamo la prevenzione così come riferito dagli esperti possiamo uscirne. I migliori auguri ai nostri concittadini e alle famiglie con i quali mi sono sentita poco fa e che sono in ripresa di guarigione presso il reparto di Malattie infettive dell’Annunziata, e ancora una volta vi prego state in casa per salvaguardare ognuno di noi in una regione dove la Sanità non può rispondere al meglio, quindi meno contagiati ci sono più probabilità abbiamo di uscirne».

«Abbiamo fatto insieme agli altri sindaci la richiesta dell’Esercito per bloccare arrivi dal Nord con bus o treni. Il buon senso – ha concluso Lucia Nicoletti – deve prevalere: lo dico da primo cittadino e come amica di ogni santostefanese; rimaniamo in casa perché in gioco c’è la nostra vita».