Cosenza, mister Braglia furioso contro l’arbitro di Viterbo

Il Cosenza Calcio non ha digerito la sconfitta di Viterbo nella prima semifinale di Coppa Italia. L’arbitraggio del signor Proietti di Terni è finito inevitabilmente sul banco degli imputati. Il Cosenza contesta entrambe le espulsioni di Mungo e Loviso e non solo. E così mister Braglia, che di solito non si lascia andare a dichiarazioni contro gli arbitri, è andato su tutte le furie. Ecco quanto ha detto nell’infuocato post partita, così come riportato sul sito ufficiale della società.

«Io non amo parlare di cose esterne a quello che succede nell’ambito calcistico, ma è inutile espellere un ragazzo come Mungo: può anche aver detto qualcosa di sbagliato, ma lasciare in dieci una squadra sotto di un gol dopo 10’… Inutile fare i fenomeni, perché qui si tratta di quello.

La seconda espulsione non c’è e noi lo sappiamo e voi lo sapete. L’arbitro non ha avuto neanche lo scrupolo di fischiare il rigore su Tutino nel primo tempo come ha fischiato giustamente quello di Dermaku. Non siamo venuti fin qui a farci prendere in giro da uno che abita a trenta km da qui, di là ci sono venti persone che sono incavolate nere, per essere eufemistici, che hanno dato l’anima per questa partita – come fanno sempre – e che hanno perso per 3-1 per cause che non dipendono da loro, al di là degli errori che ha fatto il nostro portiere, perché li ha fatti, ma l’atteggiamento antipatico che ha avuto l’arbitro nei nostri confronti non l’ho mai visto in quarant’anni che alleno. Noi non ci riteniamo ancora sconfitti, ci prepareremo bene e cercheremo di passare il turno com’è nelle nostre possibilità: qui, tra campo ed arbitro, non ne abbiamo avuto la possibilità».

Successivamente si è aperta una altrettanto furiosa polemica con il presidente della Viterbese Camilli, ma qui è davvero il caso di stendere un velo pietoso conoscendo lo “spessore” (si fa per dire…) del personaggetto.