Cosenza, Nunnari cittadino onorario: ecco chi sono i 19 consiglieri che hanno detto sì al cazzaro

“Resterò a Cosenza”. Commosso e convinto di restare nella città dove è stato Arcivescovo per 10 anni. Monsignor Salvatore Nunnari non aveva avuto dubbi, né titubanze. Subito dopo aver ricevuto, il 26 giugno 2015, nella sala della adunanze della Provincia, la cittadinanza onoraria dal consiglio comunale di Cosenza (19 voti a favore e tre contrari, espressi questi ultimi dai consiglieri Roberto Sacco, Giovanni Cipparrone e Cataldo Savastano), monsignor Nunnari, Arcivescovo Metropolita di Cosenza-Bisignano, pochi giorni prima di lasciare la titolarità della Diocesi cosentina, per raggiunti limiti di età, al nuovo Arcivescovo, monsignor Francesco Nolè, aveva fatto un annuncio importante. “Quello cosentino è un popolo che mi ha accolto dentro. Avevo detto a chi ha insistito tanto di lasciar perdere perché mi sentivo già cittadino a pieno titolo, come ha dimostrato l’accoglienza che mi è stata tributata in Duomo dal bagno di folla che mi ha trattenuto con sé per un’ora e trenta. Quella stessa folla che mi ha acclamato chiedendomi “si fermi con noi!”. Avevo l’idea di tornare a Reggio, ma l’insistenza sincera mi ha convinto a fermarmi qui in un appartamento in seminario che era quello già occupato in passato da monsignor Agostino”.

Sono passati due anni e mezzo da quella vergogna per la città di Cosenza voluta in primis dal sindaco truffatore e cazzaro che ci ritroviamo, Mario Occhiuto, degno compare di questo prete corrotto, smascherato ieri sera da “Le Iene” per avere costretto ad abortire una donna (all’epoca poco più che maggiorenne) che aveva avuto una relazione con uno dei suoi preti, tale don Giuseppe Leone. Ma sono centinaia le altre vergogne della chiesa cosentina, alcune emerse altre ancora nascoste che sono avvenute in questi dieci anni di corruzione e squallore umano e morale. Oggi che tutta Cosenza ha visto e ha saputo chi è veramente quest’uomo, ci sembra anche doveroso smascherare quei diciannove consiglieri comunali, che hanno assecondato Mario Occhiuto nell’insensata decisione di assegnare a questo soggetto la cittadinanza onoraria. Se sono persone serie (e qualcuno di loro, a nostro giudizio lo è) chiedano scusa alla città per quel voto assurdo e senza senso.

Pierluigi Caputo, Francesco Caruso, Francesco Cito, Massimo Commodaro, Fabio Falcone, Domenico Frammartino, Giacomo Fuoco, Luca Gervasi, Maria Lucente, Luca Morrone, Claudio Nigro, Francesco Perri, Salvatore Perugini, Giovanni Quintieri, Antonio Ruffolo, Francesco Spadafora, Giuseppe Spadafora, Michelangelo Spataro. Sono diciotto, il diciannovesimo ovviamente è il sindaco (sic!).