Cosenza-Reggina 1-1, ma su quel terreno non si può giocare a pallone

Il derby di Calabria tra Cosenza e Reggina si chiude sull’1-1. Nonostante pioggia e freddo, bello il colpo d’occhio del “Marulla” con 6mila presenze in diretta tv su Raisport. I Lupi vanno in vantaggio proprio all’ultimo minuto del primo tempo con un calcio di rigore trasformato da Bruccini, nella ripresa arriva il pareggio degli ospiti con Hadziosmanovic. Si tratta del quarto pareggio consecutivo del Cosenza (undicesimo risultato utile di fila) ma le concomitanti vittorie di Rende, Monopoli e Matera fanno scivolare i rossoblù in ottava posizione.

LA PARTITA – Il Cosenza si affaccia per primo in avanti con Mungo e Ramos. I padroni di casa restano più propositivi, anche se con il trascorrere dei minuti la Reggina prende le misure. Cosenza in vantaggio nel finale di primo tempo. In area di rigore, Pasqualoni commette fallo su Perez, è calcio di rigore. Sul dischetto si presenta Bruccini che trasforma. Nella seconda frazione di gioco, la Reggina pareggia al 20′: Armeno mette in mezzo per Hadziosmanovic che con un destro da dentro l’area supera Saracco, 1-1. Dopo il pari, la Reggina cerca il colpaccio, ma il Cosenza ha l’occasionissima al 36′: Baclet dalla sinistra serve D’Orazio che con il piede mancino scarica a rete: palla che impatta sull’incrocio dei pali. Poi ancora una chance per Baclet che non riesce a trovare il tiro da buona posizione. Al 42′ Cosenza in 10: fallaccio su Marino di Pascali e rosso diretto. Finisce 1-1.

A fine partita mister Piero Braglia, ai microfoni di RaiSport, si lamenta ancora una volta (e ne ha ben donde) delle vergognose condizioni in cui è ridotto il manto erboso del “Gigi Marulla” e del fatto che la Reggina ha fatto gol al primo tiro in porta. Per non parlare della malasorte culminata con la clamorosa traversa di D’Orazio. Insomma, attenuanti ce ne sono ma – almeno per ora – non si vede nessun miglioramento per le condizioni del terreno del “Marulla” e l’arrivo della primavera non significa per niente che le cose cambieranno. Anzi, potrebbe essere anche peggio. Non sarebbe meglio pensare ad un altro campo per giocare le partite in casa? Ai posteri l’ardua sentenza.