Cosenza. Terrazze del liceo classico Telesio intitolate a Jole Santelli

Cosenza – Le terrazze del liceo classico Telesio di Cosenza sono state intitolate a Jole Santelli, prima presidente donna della regione Calabria. A tagliare il nastro la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Matilde Siracusano, in occasione della giornata della legalità celebrata nel liceo in occasione dell’anniversario della strage di Capaci, alla quale ha partecipato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri.

“Un onore per me – ha sostenuto – perché Jole è stata un riferimento assoluto di forza, speranza e battaglie per la legalità e la giustizia che oggi sono la direttrice di questo governo”. In platea, le autorità civili e militari della provincia di Cosenza e le sorelle di Jole Santelli ex studentessa telesiana. “Jole – ha detto la sorella Roberta – ha iniziato qui la sua carriera politica perché è stata anche rappresentante d’istituto. Siamo felici di essere qui oggi, in una data così importante, perché Falcone è stato il mentore di Jole che ha studiato sui suoi testi. Grazie anche al procuratore Gratteri per quello che fa nelle scuole, perché solo la cultura rende liberi”.

Si rinnova il dispiacere di vedere tante persone che usano Falcone per parlare a sproposito e quando Falcone era al ministero o a Palermo lo calunniavano e diffamavano. Era molto invidiato Falcone, perché era un fuoriclasse, uno che capiva le cose vent’anni prima degli altri e questo ai mediocri dà molto fastidio”. A dirlo è stato il procuratore di Catanzaro Nicola Gratteri parlando con i giornalisti a margine della giornata della legalità celebrata nel liceo classico Telesio di Cosenza in occasione dell’anniversario della strage di Capaci in cui morirono Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro.

“La cosa più rivoluzionaria di Falcone – ha aggiunto il magistrato – è stata il dopo la sua morte perché migliaia di persone sono scese in piazza e i giovani hanno occupato gli spazi che erano degli adulti, evento imprevedibile e inaspettato. Questa è la grande eredità di Falcone, la memoria che attraverso i ragazzi vive ancora. Oggi c’è più consapevolezza e riusciamo a dimostrare anche sul piano giudiziario che la mafia ormai è radicata in tutta Italia ed è presente in tutti i continenti. Abbiamo fatto passi in avanti sul contrasto alle mafie, ma siamo deboli sul piano normativo. Le modifiche processuali fatte dal precedente governo incideranno negativamente sui processi alle mafie, perché quando pensiamo al contrasto alle mafie dobbiamo pensare anche ai reati fine, a quel humus dove poi nascono, crescono e diventano pervasive le mafie. La politica è purtroppo un passo indietro perché non vedo una programmazione nel medio e lungo periodo per poter fare ulteriori passi in avanti al contrasto”.