Crotone. Capodanno Rai, il triste lavoro dei lecchini e la sfida con i “nemici” di Genova

di Antonella Policastrese

I prodigi di Capodanno 2024, sul fronte delle kermesse televisive preparate da Raiuno e Mediaset, una che avrà svolgimento da Piazza Pitagora in Crotone e l’altra da Piazza De Ferrari in Genova, hanno una vaga somiglianza con la moltiplicazione dei pani e dei pesci e con il miracolo della bilocazione. I lecchini del governatore della Calabria, Roberto Occhiuto, hanno sostenuto e sostengono, da almeno un mese prima che si ufficializzasse la piazza crotonese come location dell’evento, che non meno di 11 milioni di telespettatori seguiranno lo show condotto da Amedeo Umberto Rita Sebastiani, alias Amadeus, e non
meno di 11 mila persone vi assisteranno dal vivo nella città pitagorica.

Forte di 30mila persone in piazza a Genova lo scorso Capodanno e di oltre 3 milioni di telespettatori, con uno share del 20,94 per cento, Mediaset ripropone, stessa città, stessa piazza e medesima conduttrice, Federica Panicucci, con collegamenti da altre città italiane, Bari tra tutte, la propria kermesse.

Un vero e proprio scontro fra i due titani della televisione italiana è quello che si annuncia per la notte di San Silvestro – come ogni anno da un po’ di anni a questa parte -, con alcune sostanziali differenze, però. Le godurie riservate per i crotonesi, correlate all’evento condotto da Amadeus, sempre secondo i lecchini o al massimo dei “leccapezze” del governatore-parassita, consistono nell’arrivo dei tir con i materiali e nell’allestimento del
palco, che va avanti da giorno 11 dicembre, secondo la logica dell’uno che lavora e dei cento che guardano, nonché in un paio di giorni di prove generali dello spettacolo e infine lo show.

A oggi, quando mancano 10 giorni all’ora ics, l’area dello spettacolo è ben delineata, compresi due bei cessi portatili, di colore arancione, piazzati nel bel mezzo della piazza, a fianco di un chiosco di tabacchi, esattamente laddove sorgeva il famigerato (e poi abbattuto) podio per la visita a Crotone di Mussolini nel 1939. Miracolo nel miracolo: nella mattinata del 18 dicembre, dieci giorni dopo che il sindaco della città aveva acceso le luci dell’albero di Natale metallico allestito davanti il municipio, in Piazza Duomo, davanti
alla cattedrale selvaggiamente chiusa chissà per quanto tempo (visto che non c’è traccia di lavoratori e lavori in corso) è comparso un patetico esemplare di “spelacchio” nudo come un verme al punto da far venire un nodo alla gola pensando a quanto la città con il suo Natale, le sue tradizioni, la sua identità vadano imbastardendosi.

A pochi giorni dall’ora ics, ancora non è stato comunicato ufficialmente quanti ingressi saranno consentiti, con quali modalità e quale sia la capienza massima e questo nel mentre si continua a stimare che verranno spettatori da tutta l’Italia e persino dall’estero (dall’estero è plausibile, per via degli emigrati che tornano nel paese natio per ricongiungersi con le proprie famiglie ma da tutta l’Italia sembra proprio una cazzata alla… Occhiuto!).

Si va dalle migliaia di spettatori ai milioni di telespettatori, sapendo che ci sono in vista due mega-show e centinaia di feste di Capodanno organizzate nelle più grandi città italiane, con protagonisti di successo, anziché con artisti proiettati sempre più verso la “legge Bacchelli”. Alcuni tra tali artisti, “Il Volo” ad esempio, a Crotone si sono già esibiti quest’estate, altri, “The Kolors” erano annunciati a Piazza Plebiscito a Napoli, ma evidentemente Amadeus ha fatto il colpaccio e ha strappato questo “mito” della musica mondiale alla concorrenza per
portarlo a Crotone… A meno che non si tratti di un miracolo della bilocazione, cui accennavamo all’inizio. E visto che siamo in tema di bilocazione, a Crotone si dice che ci sarà addirittura anche Giorgia, nonostante sia stata annunciata in concerto a Cosenza. Quasi come una cartina di tornasole del fatto – ormai risaputo in tutti i peggiori bar di… Caracas – che il concerto di “Gioggia” è farina del saco di… Occhiuto. Intelligenti pauca…

E andiamo a Genova. Quello che Mediaset ha programmato per il capoluogo ligure è un tri-Capodanno giacché ci saranno concerti dal vivo (e non prove generali) per tre giorni consecutivi, compreso la notte del 31 dicembre. E veniamo al raffronto tra i due cast. Per Crotone per il momento sono stati annunciati: Annalisa, Patty Pravo, Cristiano Malgioglio, The Kolors, Paola e Chiara, Ricchi e Poveri, Sangiovanni, Il Volo, Mannini, Dargen D’Amico, Nino Frassica e gli Autogol.

Il cartellone di Piazza De Ferrari a Genova è il seguente: Albano, Orietta Berti, Articolo 31, Rocco Hunt, Iva Zanicchi, Fausto Leali, Michele Bravi, Mietta, Luigi Strangis, Matteo Romano, Gemelli Diversi, Ivana Spagna, Gaia, Sophie and The Giants, Enrico Nigiotti, Big Boy, Paolo Meneguzzi, Leo Gassman, Berna, Federica, Wax, con la partecipazione speciale di tutta la scuola di «Amici». Nel corso della diretta su Canale 5 saranno aperti dei collegamenti con la Piazza di Bari dove Mariasole Pollio di Radio 105 presenterà le esibizioni di Ermal Meta, Coez e Frah Quintale. Per chi non la potrà seguire in diretta tv, la serata vivrà sulle frequenze di Radio 105, R101, Radio Monte Carlo, Radio Subasio, Radio Norba, Radio Bruno, Radio Piterpan.

Una bella differenza, quasi un abisso, non c’è che dire ed è forse per questo che si esortano i crotonesi, governatore della Calabria compreso, a raggiungere orgasmi celestiali alla vista del colossale palco. Sarà dura la conquista dello share per la Rai quest’anno, la Calabria che verrà non potrà continuare ad essere un cimitero di elefanti e terra di rapina, e per un ecomostro che si abbatte – “Palazzo Mangeruca” di Torre Melissa – non si può e non si deve alimentarne un altro, il “ponte sullo Stretto” con 300 milioni di euro dei cittadini calabresi, che al confronto fa apparire il “Mostro di Loch-Ness” un innocuo vermiciattolo che bruca
la mela. C’è solo da sperare che l’anno che verrà sia diverso e che faccia sparire dalla circolazione i nemici di questa terra, a partire dai “leccapezze” o lecchini se preferite. Che poi il governatore-parassita ce lo dovremo sorbire solo per altri due anni e mezzo. Nel 2026 infatti ha annunciato che non sarà della partita e se il Nostro sperava che qualcuno si stracciasse le vesti e lo supplicasse di ricandidarsi ha sbagliato i suoi conti… Neanche un “leccapezza” s’è degnato di scrivere o di dire “Robertino resta con noi”. Porcaria si dice a Cosenza? Sì, ci dicono che si dice proprio così o al massimo “Arrassusia”.