Neonata morta a Cosenza, perché Giovanna era stata lasciata da sola?

A parte poche e sgradevole eccezioni (è davvero difficile, per esempio, capire le motivazioni della pubblicazione della sua fotografia…), c’è stata e c’è ancora tanta umana pietà per Giovanna Leonetti, la biologa di 37 anni che ha soffocato Marianna, la sua figlioletta di appena sei mesi.

Siamo davanti in maniera evidente ad un dramma della depressione post partum e Giovanna, com’era giusto che fosse, aveva chiesto aiuto alla sua famiglia ed era andata in cura da uno specialista. Insomma, lo sapevano tutti che aveva problemi di stabilità mentale o che comunque andava tenuta d’occhio perché non stava bene.

La piccola Marianna era nata ad agosto del 2015 ma già dal mese di ottobre (forse anche prima, a dire il vero) Giovanna era in stato confusionale.

E’ legittimo chiedersi come mai allora fosse stata lasciata da sola con Marianna?

E’ facile ora giudicare e puntare il dito ma come mai, se è vero (com’è vero) che si trovava in questo stato mentale, i suoi familiari l’hanno lasciata da sola con la povera creatura? E che dice lo specialista che l’aveva in cura?

Non stiamo giustificando assolutamente questo gesto però ci sono persone che hanno avuto modo di conoscere Giovanna durante tutti gli accertamenti delle loro gravidanze che danno di lei un quadro preciso. La signora Leonetti, infatti, fino a quella maledetta giornata di sabato, ha lavorato in un laboratorio di analisi cliniche dove c’è inevitabilmente un viavai di donne in gravidanza che si sottopongono agli esami di rito e di prassi.

“Desiderava così tanto la maternità – ricorda per esempio la signora Manuela – che ora mi sembra tutto talmente strano e mi dispiace… Sì, mi dispiace per lei che si è ritrovata sola a combattere contro questo brutto mostro. Dov’ erano tutti questi “amici” che ora parlano? E quelle mamme che, appena vista la telecamera puntata su quel maledetto portone, hanno messo i figli lì vicino per una dannata ripresa sulle reti nazionali? Quelle non si giudicano, vero? Quelle sono le supermamme di Facebook, mi raccomando… Ah, quanti pregiudizi!!!”. 

Ed è davvero difficile non essere d’accordo con la signora Manuela o quantomeno non riflettere profondamente su quanto afferma.