DI ANDREA CARUGATI (tratto da ” lastampa.it”)
Il caso Boschi-Etruria non è stato ancora misurato dai sondaggisti. E tuttavia le mappe dei collegi uninominali che emergono dagli ultimi studi raccontano un incubo per il Pd: nelle Regioni rosse, dove fino ad alcuni anni fa non c’era partita, il vantaggio dei dem si è assottigliato, come una lastra di ghiaccio che ora potrebbe rompersi.
In questo studio ci sono altri dati allarmanti per il Nazareno. Uno su tutti: in tutto il Nord e in tutto il Meridione per il Pd non scatterebbe neppure un collegio: zero in Lombardia, zero in Piemonte, e così Veneto, Campania, Puglia, Sicilia. In tutte queste Regioni, comprese anche alcune centrali come Marche e Abruzzo, la partita sarebbe tutta tra M5S e centrodestra, con una prevalenza di quest’ultimo.
Il centrodestra
L’alleanza Berlusconi-Salvini, infatti, stando a questo studio realizzato tra il 9 e l’11 dicembre, arriverebbe alla Camera a sfiorare la maggioranza assoluta per governare con 315 seggi: 167 uninominali e 143 proporzionali. Secondo classificato il M5S con 147 deputati (di cui 32 nei collegi) e terzi i dem con 131 (26 uninominali). Ultima la lista Grasso con 28 seggi.
Il caso del Lazio
Per il centrodestra alcuni numeri ricordano i tempi d’oro del forzaleghismo: 37 a 0 in Lombardia, 16 a 0 in Puglia, 22 a 0 in Campania. Colpisce il caso del Lazio: qui il centrodestra arriverebbe a 14 seggi, contro i 5 del M5S e i 2 del Pd, conquistati nel centro di Roma. In Sicilia finirebbe 14 seggi a 5 per Berlusconi e soci, in Piemonte 11 a 6, Veneto 17 a 2. Anche la Liguria sarebbe destinata a un derby tra moderati e grillini, vinto 4 a 2 dagli uomini di Beppe Grillo. Numeri ancora soggetti a fluttuazioni, soprattutto nel Centro-Sud, dove una crescita anche lieve del M5S potrebbe ribaltare la partita in molti collegi, con il risultato di allontanare il centrodestra dalla maggioranza per governare. Ma questa battaglia nel Sud, fa notare Weber, «non riguarda il Pd». «Per i dem gli unici seggi recuperabili sono quelli della zona rossa. Fuori da Emilia, Toscana e Umbria non c’è storia».