Provincia, Occhiuto decaduto: la sentenza del Consiglio di Stato

La notizia della decadenza di Mario Occhiuto da presidente della Provincia di Cosenza è arrivata dopo le 23 di ieri sera.

Il segretario provinciale del PD Luigi Guglielmelli, che aveva seguito tutto l’iter della vicenda fin dallo scorso mese di maggio, ha postato su FB la sostanza della sentenza del Consiglio di Stato quando era terminata da poco la semifinale degli Europei tra Francia e Germania.

“Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso proposto dai consiglieri provinciali del PD. Aspettiamo di conoscere le motivazioni ma una cosa è certa: la legalità torna alla ‪#‎ProvinciadiCosenza‬“. 

In molti aspettavano la sentenza per il pomeriggio ma, dato l’orario, si pensava che slittasse ad oggi ed invece il dispositivo è arrivato nottetempo.

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Gli avvocati della Provincia Angelo Clarizia e Benedetto Carratelli non sono riusciti a compiere il “miracolo” per il loro assistito Mario Occhiuto, che sperava di poter rimanere alla presidenza della Provincia anche se era stato dichiarato decaduto da sindaco di Cosenza nello scorso mese di febbraio.

L’espediente era stato “tecnico”. Neanche un’ora dopo le dimissioni dei 17 consiglieri comunali di Cosenza che lo disarcionavano, Occhiuto, consigliato dai suoi avvocati, nominava un nuovo vicepresidente alla Provincia nella speranza che questa nomina venisse dichiarata, alla fine, valida e che gli consentisse di rimanere sulla poltrona nonostante la chiarissima decadenza.

Sì, perché Occhiuto è stato nominato presidente della Provincia solo perché era sindaco di Cosenza: non essendolo più, non poteva accampare scusanti. Ma, tra ricorsi, controricorsi e sospensive, era riuscito ugualmente a rimanere in sella. Ieri tuttavia tutti sapevano che sarebbe arrivato, com’è arrivato, il redde rationem.

I consiglieri provinciali Pino Capalbo, Graziano Di Natale, Giuseppe Rizzo, Antonio Francesco Iacucci, Ferdinando Nociti e Franco Pascarelli, rappresentati e difesi dagli avvocati Aristide Police ed Enrico Morcavallo, hanno avuto soddisfazione.

Mario Occhiuto, rappresentato e difeso dagli avvocati Maria Alessandra Sandulli e Roberto Colagrande, è stato costretto a soccombere. Niente da fare.

Il dispositivo è chiaro, nonostante il gergo tecnico.

“… Vista la domanda di sospensione dell’efficacia della sentenza del Tribunale amministrativo regionale di accoglimento del ricorso di primo grado, presentata in via incidentale dalla parte appellante;
Relatore nella camera di consiglio del giorno 7 luglio 2016 il consigliere Fabio Franconiero e uditi per le parti gli avvocati Clarizia, Carratelli, Police, Morcavallo, Colagrande e Sandulli;
… Ritenuto che le istanze di sospensiva delle parti appellanti non possa essere accolta perché ad una cognizione sommaria propria di questa fase, risulta corretto il rilievo del giudice di primo grado secondo cui nel caso di specie si è verificata la causa di decadenza prevista dall’art. 1, comma 65, della legge 7 aprile 2014, n. 56;
P.Q.M.
Il Consiglio di Stato in sede giurisdizionale (Sezione Quinta) respinge l’istanza cautelare (ricorso numero: 4188/2016).
La presente ordinanza sarà eseguita dall’Amministrazione ed è depositata presso la segreteria della Sezione che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Roma nella camera di consiglio del giorno 7 luglio 2016 con l’intervento dei magistrati:
Giuseppe Severini, Presidente
Fabio Franconiero, Consigliere, Estensore
Raffaele Prosperi, Consigliere
Alessandro Maggio, Consigliere
Stefano Fantini, Consigliere

Così parlò il Consiglio di Stato. Che non è più appellabile da parte degli “azzeccagarbugli” di Occhiuto. La sentenza è definitiva ed esecutiva.

Ora bisognerà ritornare alle elezioni. Com’è noto, non sono più i cittadini della provincia di Cosenza ad eleggere presidente e consiglieri della Provincia come accadeva un tempo ma gli stessi amministratori.

Considerati i pessimi rapporti tra Mario Occhiuto (nel frattempo rieletto sindaco di Cosenza) e il Partito Democratico, è evidente che ci saranno altri pretendenti alla poltrona del cazzaro.

Non c’è ovviamente certezza sulla data nella quale si svolgeranno queste elezioni. C’è chi dice che, forse, si farà in tempo entro il mese di luglio e c’è chi dice che bisognerà attendere che finisca il mese di agosto. Staremo a vedere.

Intanto, Occhiuto leva le tende dal quartier generale di piazza XV Marzo e non sono pochi coloro che interpretano questa sentenza del Consiglio di Stato come un “sinistro” presagio anche per la sua carica di sindaco di Cosenza.

Non resta che aspettare.