Servizio “Al-Volo” Lamezia-Cosenza: quando il turismo diventa barzelletta

Crediamo che ormai abbiamo superato di molto il ridicolo.

Nei giorni scorsi il viscido cazzaro (per quei pochi che non lo sapessero, si tratta del sindaco di Cosenza Mario Occhiuto) insieme alla sua squallida corte hanno strombazzato alla città ma soprattutto a chi voleva vedere Cosenza, che in questi giorni di agosto ci sarebbero state grandi iniziative tra le quali quella di un servizio navetta dall’aeroporto di Lamezia alla nostra città. Denominato addirittura “Al volo”!!! Da Cosenza al mondo (ahahahah, scusate la risata ma tra poco riderete anche voi).

Ecco la rèclame:

Finalmente andare e tornare dall’aeroporto di Lamezia Terme non è più un problema.
Da oggi c’è Al-Volo, il servizio navetta su prenotazione e a domicilio che collega Cosenza allo scalo lametino.

Basta una telefonata o un click del mouse per avere l’aeroporto sotto casa.

Bene, anzi benissimo…
Beh, non ci crederete ma il giorno prima di Ferragosto un gruppo di turisti ci ha scritto per informarci di questo:

Avviso per tutti i viaggiatori che vorranno venire a visitare la nostra bella Cosenza, nel periodo festivo di Ferragosto, facendo scalo presso l’aeroporto di Lamezia Terme.
Una volta usciti dall’aeroporto vi auguriamo buona fortuna e tanti saluti, noi andiamo in ferie.

Sì, avete capito bene. Il servizio “Al Volo” va in ferie dal 15 al 20 agosto ovvero nel periodo in cui, verosimilmente, quei quattro turisti che vogliono vedere Cosenza sarebbero stati più numerosi.

Mario Capalbo, presidente Amaco
Mario Capalbo, presidente Amaco

Noi di Iacchite’ abbiamo pubblicato questo articolo giorno 16 agosto e subito dopo anche un consigliere comunale che dovrebbe fare opposizione ma in realtà è organico alla Giunta Occhiuto, ha presentato un’interrogazione che servirà al sindaco per individuare un responsabile, che ovviamente non è lui.

Adesso registriamo l’autorevole intervento di un docente che insegna nelle Università di Sassari e di Napoli (Federico II) pubblicato da Affari Italiani che amplierà su scala nazionale la nostra vergognosa figura barbina.

Ecco il testo dell’intervento. 

Probabilmente agli organi di stampa è sfuggito quanto sta accadendo in Calabria con riferimento alle ferie del personale dell’A.M.A.CO. (Azienda per la Mobilità nell’Area Cosentina) S.p.A. impegnato nel servizio, denominato “Al Volo”, di collegamento mediante navette su prenotazione tra l’aeroporto di Lamezia Terme e la città di Cosenza.

In particolare l’A.M.A.CO. – società per azioni a totale partecipazione del Comune di Cosenza – ha comunicato sul sito internet del servizio in questione l’indisponibilità dei propri mezzi per il periodo intercorrente tra il 15 e il 20 agosto a cagione delle ferie del personale.

Cosicché – in disparte i residenti nell’hinterland della città bruzia, che devono rientrare dall’aeroporto limitrofo ovvero raggiungerlo – i turisti in arrivo a Lamezia e interessati, seppur diretti altrove nelle più rinomate località balneari o montane calabresi, a visitare Cosenza e le sue bellezze, privati del più comodo ed economico vettore verso il capoluogo, saranno inevitabilmente dissuasi dallo scegliere il luogo patrio di Bernardino Telesio per una rapida puntata.

Come si concilia l’operato dell’A.M.A.CO. con le politiche di promozione ed incentivazione del turismo culturale attuate dalla municipalità cosentina?

Cosenza, con il suo museo a cielo aperto (che ospita sculture di valore inestimabile) e le sue pinacoteche, con i suoi monumenti e le sue chiese, è una città che vale davvero la pena di visitare.

L’attrazione di flussi turistici non si compie soltanto attraverso le politiche culturali in senso stretto ma anche per mezzo dell’implementazione di infrastrutture e connessioni, specialmente quando esse (come nel caso di specie) possano dipendere dagli enti di gestione della cosa pubblica.

Non si discute il sacrosanto diritto alle ferie degli autisti (e degli impiegati, in generale) di A.M.A.CO.; piuttosto, salvo ogni necessario approfondimento del caso, è da stigmatizzare il fatto che non siano stati correttamente e tempestivamente pianificati i turni dei dipendenti onde scongiurare il fermo del servizio in un periodo di punta per il turismo. Né varrebbe un’eventuale giustificazione circa l’esiguità dell’organico, a maggior ragione da integrarsi con la stipulazione di contratti di lavoro transitori (atti nondimeno a offrire posti di lavoro, per quanto temporanei, a lavoratori disoccupati).

E’ auspicabile che si individuino e perseguano eventuali responsabilità da parte del Sindaco Occhiuto e della giunta da lui guidata. Ma, soprattutto, è da augurarsi che situazioni simili non si ripetano nel futuro; altrimenti, saranno vanificati tutti gli sforzi di chi meritoriamente cerca di valorizzare le risorse culturali di Cosenza.

Avv. Prof. Mario Tocci

Docente di Legislazione dei Beni Culturali

DiSSUeF Università di Sassari e DSU Università di Napoli “Federico II”