Terme Luigiane, l’amaro sfogo di un lavoratore: “Occhiuto e Gallo hanno distrutto un gioiello”

Le Terme Luigiane e la paranza degli Occhiuto, Tripicchio, Orsomarso, Gallo e Succurro, ovvero come distruggere la Calabria.

Buongiorno,

sono un dipendente delle Terme Luigiane e vi prego di mantenere il mio nome riservato perché scrivendovi rischio grosso.

A seguito degli articoli da voi pubblicati nei giorni scorsi si è aperta una vera e propria “caccia al traditore” o se preferite alla “talpa” da parte del lecchino Iacobini (nostro attuale responsabile) che le sta provando tutte per scoprire chi vi ha raccontato tutto il marcio che gira, da quando la Regione Calabria (o meglio Occhiuto il parassita) gestisce le Terme Luigiane.

Innanzitutto mi preme precisare che tutto e sottolineo tutto quanto da voi raccontato corrisponde a verità, anzi, se possibile, c’è molto altro. La possibile riapertura delle strutture ha rappresentato per noi lavoratori un sogno e che questa avvenisse all’insegna del pubblico, un sogno nel sogno. Purtroppo appena iniziato abbiamo capito tutti che le cose non andavano come avrebbero dovuto e che il nostro futuro sarebbe stato ancora più incerto.

Da quando ci sono questi signori delle Terme di Sibari (quindi Regione Calabria) a comandare abbiamo dovuto sopportare umiliazioni di tutti i tipi, molti di noi non hanno ancora firmato il contratto anche se lavorano da mesi, i nostri stipendi sono più bassi di prima, gli orari di lavoro sono a dir poco folli (basti pensare che ci sono stati giorni in cui alcuni di noi hanno superato le 14 ore al giorno) ma soprattutto quello che ci fa male è la sensazione di essere governati da incompetenti.

Ormai non regna più la meritocrazia ma il “lecchinaggio” e la raccomandazione politica allo stato puro. Ci troviamo cretini che negli anni scorsi contavano zero (perché valgono zero) che, grazie alla raccomandazione dell’amico del parente, sono diventati estremamente prepotenti e arroganti con tutti e fanno danni a catena. Tutto questo, assieme naturalmente all’incompetenza di chi gestisce, sta creando, in un’azienda dove, nel bene o nel male, si è sempre lavorato bene, un ambiente assolutamente ostile che, unito alle continue lamentele dei clienti, rende il nostro lavoro veramente difficile.

Come puoi giustificarti con un cliente che prende una stanza in un hotel 4 stelle e per mancanza di lenzuola matrimoniali devi fargli il letto con 4 o 5 lenzuola singole? Cosa puoi rispondere a chi, mentre fa il fango, ti chiede se è vero che questo ha maturato solo 10 giorno e non 6/8 mesi e se è quindi vero che così non serve a niente ed è solo una grande truffa? Come spieghi che per mangiare in hotel ci vogliono ore per mancanza di personale e che questo deve correre avanti e indietro dalla pizzeria come tappabuchi?

Cosa racconti a chi chiede come mai il reparto di fisioterapia è stato praticamente annullato? Come racconti a ci chiede notizie che la palestra, importantissima per chi fa le cure, è stata chiusa senza motivo? Come spieghi a chi si presenta in accettazione che i continui disservizi non sono colpa nostra ma di chi ci comanda?

Potrei continuare per ore perché qui non funziona niente o quasi ma il problema è che essendo noi lavoratori a contatto con il pubblico, questo si rivolge a noi e non a Iacobini, il quale dall’alto della sua incompetenza e del suo essere intoccabile (è uomo di Gianluca Gallo, mister 20.000 preferenze di massomafia) non si interessa di nulla, tanto nella gestione delle strutture o si perdono 100 euro o se ne perdono 10.000.000 per lui è totalmente indifferente, nessuno gli contesterà mai nulla e noi calabresi continueremo felicemente a pagare gli sfizi del presidentissimo parassita.

Proprio lui ha fatto il diavolo a quattro per impossessarsi delle Terme (e sappiamo tutti con quali metodi), ma poi non si è fatto più vedere perché con questa gestione sta facendo solo una pessima figura. Si era impegnato con noi lavoratori che la politica non sarebbe mai entrata alle Terme Luigiane ed è stato di parola, infatti oggi comanda la “malapolitica”

Come si può accettare che oggi sia il sindaco di Acquappesa Francesco Tripicchio (uomo di Orsomarso e con lui artefice della chiusura delle Terme) a decidere con Iacobini chi lavora e chi no? Come si può pensare di mettere a capo di un’azienda con terme e alberghi e centinaia di lavoratori una persona che ha esperienza zero ed è, combinazione, nella segreteria di Gianluca Gallo?

Noi lavoratori delle Terme Luigiane di questa gestione regionale ne abbiamo le scatole piene e se non fossimo intimiditi e sotto continua osservazione lo grideremmo ai quattro venti. A riprova di quanto da me sostenuto e del fatto che il pensiero è comune fra tutti, basterebbe che il sindacato organizzasse al nostro interno un sondaggio anonimo su come sta andando lavorativamente questa stagione…il risultato sarebbe senza ombra di dubbio…gestione Terme Sibarite (quindi Regione Calabria, quindi Occhiuto il parassita)…voto zero.

Caro presidente Occhiuto, si ricordi che di questa ripartenza, anche se “zoppa”, i veri eroi siamo noi lavoratori che abbiamo dovuto con la nostra professionalità lottare contro tutte le problematiche presenti e contro tutte quelle create dalla vostra malagestione regionale, quindi non si attribuisca meriti che non ha e si ricordi che se lei avesse deciso, cosa che sarebbe stata normale per un presidente di regione, di rispettare la legge, le Terme Luigiane avrebbero riaperto molto prima. Riassunto di tutto quanto avvenuto: lavoratori scontenti, clienti scontenti, un sacco di soldi dei calabresi buttati dalla finestra… un successone. In pochi giorni state distruggendo un capitale umano, lavorativo e professionale costruito in decenni; solo un folle poteva immaginare che la Regione Calabria sarebbe stato in grado di gestire qualcosa.

Un’ultima riflessione va indirizzata al presidente della Provincia Rosaria Succurro che in un post su Facebook scrive delle Terme Luigiane: “Era un non-luogo, ora è diventato un paradiso, un posto che ti fa stare bene da subito, già guardandolo con gli occhi…come noto, lo stabilimento è stato riaperto da poco, grazie allo sforzo immane del presidente della Regione, l’instancabile e concretissimo Roberto Occhiuto”.

Cara Succurro, definire le Terme Luigiane un “non-luogo” dimostra la sua totale mancanza di sensibilità nei confronti di due intere comunità (Guardia ed Acquappesa) che sono cresciute intorno alle Terme e di noi tutti lavoratori che con il nostro sudore le abbiamo fatte diventare un luogo bellissimo e ricercatissimo.

Le Terme Luigiane erano un luogo speciale già molto prima che lei nascesse (ma poi è veramente nata?) e molto prima che la banda, a cui lei politicamente fa riferimento, decidesse di farle chiudere per poi impossessarsene. Lo sforzo immane fatto dall’instancabile e concretissimo Roberto Occhiuto è stato, a parere dello scrivente (ma siamo in tanti a pensarlo), quello di non rispettare una sentenza esecutiva del TAR, quello di accordarsi con Fausto Orsomarso e Gianluca Gallo per spartirsi la torta, quello di cacciare una società che ci ha sempre garantito tutto (e non ci stancheremo mai di ripeterlo) e che non costava un euro alla collettività, per fare entrare una gestione che porterà a voi tanti voti ma la stazione termale allo sfascio.

Sarebbe interessante sapere tutto questo scherzetto quanto costerà a noi calabresi; ma vi sembra normale che mentre l’assistenza sanitaria è pressoché inesistente, i prezzi aumentano ogni giorno e molti di noi non sanno più come fare la spesa, il costo di gas e carburanti è alle stelle, questi signori invece di mettere soldi dove servirebbero gettano milioni e pensano solo a farsi i cavoli loro?

Concludo, cara Succurro, ricordandole che quando si entra in casa d’altri, e le Terme sono la nostra casa, bisogna avere rispetto ed educazione e che definire le Terme Luigiane un non-luogo evidenzia l’atteggiamento da padroni ed usurpatori con cui siete venuti alla conquista di questo splendido luogo. Sarei curioso di sapere se lei che è venuta al Parco Termale pochi giorni fa ha regolarmente pagato l’ingresso come fanno tutte le persone che accedono a questo “splendido luogo” o ha usufruito dell’accesso gratuito “Banda Bassotti”. Povera Calabria nostra!

Lettera firmatissima