Tanto tuonò che piovve. Da anni denunciamo la grande truffa degli impianti fotovoltaici a Cosenza che somigliano tanto a degli “ombrelloni”, che avrebbero dovuto servire gli impianti sportivi della zona di via degli Stadi e viale Magna Graecia e che ovviamente non funzionano da anni…
Poi era arrivata – circa un anno fa – la condanna per danno erariale da parte della Corte dei Conti nei confronti degli “scienziati” dell’Asp di Cosenza che avevano dato il via libera a un “impianto solare” completamente abusivo all’ospedale di Cetraro (https://www.iacchite.blog/cetraro-impianto-solare-abusivo-la-corte-dei-conti-condanna-per-danno-erariale-i-dirigenti-asp-sosto-e-buoncristiano/) ed era ritornata di attualità anche a Cosenza la vicenda degli analoghi “ombrelloni” completamente inutili e abbandonati ormai da anni. E oggi finalmente apprendiamo che anche la Finanza e la Corte dei Conti se ne sono accorte, sanzionando per danno erariale il dirigente comunale che ha firmato (Francesco Converso, detto non a caso “firmatutto” come del resto tutti coloro che sono passati dal palazzo) e che ovviamente ha parato il culo a Mario Occhiuto e all’ex assessore Vizza.
Rinfreschiamo allora la memoria ai cosentini non prima di aver ricordato che se la procura di Paola era intervenuta quantomeno per ordinare il sequestro e la demolizione degli “ombrelloni” di Cetraro, anche se il procedimento penale era andato a… puttane, pardon in prescrizione, la procura di Cosenza per quanto se ne sa non è mai intervenuta e dunque per gli “scienziati truffatori” cosentini ci sarà soltanto l’immunità penale ma non quella della Corte dei Conti, che dopo aver “colpito” nei loro interessi più cari gli ex dirigenti dell’Asp di Cosenza al soldo della famiglia dei Cinghiali, ora colpisce anche il prestanome della famiglia dei Cazzari.
Ma eccoci al ricordo – a futura memoria – degli inutili “ombrelloni” di Cosenza. Che risalgono ai tempi del secondo mandato di sindaco di Mario Occhiuto.
Chi frequenta gli impianti sportivi di viale Magna Grecia, avrà certamente notato una serie di strutture che, secondo le fantasie dell’allora sindaco Occhiuto e di qualche suo amico interessato a fare soldi, avrebbero dovuto assicurare alla nostra città addirittura “un sistema solare cogenerativo a concentrazione a servizio degli impianti sportivi di viale Magna Grecia”.
In realtà, l’unico aspetto che interessava ai signori di cui sopra era (ed è, visto che la truffa fino a poche ore fa risultava ancora del tutto impunita) l’importo complessivo della “truffa”, che ammonta ad € 1.392.940,80 (un milione trecentonovantadue mila euro e rotti…).
Sì, perché i 28 Concentratori Solari Parabolici (CSP) installati su Viale Magna Grecia, di cui 5 al campo scuola Coni, sono un enorme imbroglio. Esattamente come quelli dell’ospedale di Cetraro. Stanno lì ma non servono a nulla, in pratica non funzionano. E probabilmente non funzioneranno mai.
A metterci la faccia era stato l’assessore Carmine Vizza, che frequentava spesso gli impianti di viale Magna Grecia per la sua attività di runner e, visto che c’era, provava a monetizzare qualcosa con i suoi compagni di merende.
I suddetti CSP sono stati acquistati da Euroimpiantisud, che ha partecipato al “Bando Gara Concentrazione Viale Magna Grecia”, per euro 1.127.442,00, apparso sul sito del Comune di Cosenza in aprile/maggio 2014, per poi scomparire per qualche tempo e riapparire il 27 giugno 2014.
Euroimpiantisud, unica azienda in gara, si è aggiudicata l’appalto, in quanto i requisiti richiesti nel bando sono stati copiati pari pari (o se preferite copiati e incollati) dal manuale tecnico dei CSP realizzati da Innova Solar Energy, l’azienda che ha prodotto i concentratori.
Conclusione, la gara è stata solo un trucco per favorire Euroimpiantisud.
Nessuno dei 28 CSP è funzionante, compresi i 5 del campo scuola Coni, come è facilissimo constatare per chi vi svolge attività fisica ed è incuriosito da queste “cose inutili”, perché Euroimpiantisud, almeno formalmente, doveva assicurare il funzionamento, mentre la garanzia era posta a carico di un’altra azienda, appunto la Innova Solar Energy.
Quest’ultima è, però, fallita per debiti e quindi è stata posta in liquidazione subito dopo l’installazione dei CSP. Ciò ha comportato che le competenze tecniche necessarie per la messa in opera e la manutenzione degli impianti, garantite da Innova, con il fallimento della stessa sono venute a mancare.
Pertanto, tanti soldi di noi cittadini sono finiti, tanto per cambiare, nelle mani di “amici” (?) del sindaco per l’acquisto inutile di impianti che non sono funzionanti e che, molto probabilmente, nemmeno in futuro potranno esserlo. Tra l’altro, la messa in posa di un basamento in cemento necessario all’istallazione dei CSP ha determinato l’abbattimento di alcuni alberi quasi secolari. Un’altra “prodezza” del cazzaro.
A distanza di tempo dalla pubblicazione di questo articolo, nessuno (neanche uno straccio di consigliere di opposizione, ammesso che ce ne fossero) ha inteso verificare queste notizie per cercare di saperne di più attraverso vie istituzionali. Nel giugno del 2019 – quindi stiamo parlando di quasi 5 anni fa… – invece i grillini avevano dato un flebile segnale di vita con una breve nota che riportiamo.
È FANTASCIENZA? 28 CONCENTRATORI SOLARI PARABOLICI ABBANDONATI
Il Meetup Cosenza e oltre invita i cittadini di Cosenza a ritornare a riflettere su quei curiosi apparecchi che dal lontano 2015 sono stati collocati presso alcuni centri sportivi comunali della città. Al modico costo di 1.392.940,80 euro l’amministrazione comunale di Cosenza si è dotata di un “sistema solare cogenerativo a concentrazione” a servizio degli impianti sportivi comunali di viale Magna Grecia (POR Calabria FERS 2007 – 2013).
Da un sopralluogo effettuato dagli attivisti del Meetup Cosenza e oltre è emerso che, a distanza di 4 anni e dopo il notevole esborso economico sostenuto, nessuno dei 28 concentratori solari sembri funzionare.
Infatti, tali impianti giacciono nello sconcerto generale di un progetto realizzato e ad oggi abbandonato fra le sterpaglie e l’incuria di un’amministrazione comunale indolente; la stessa amministrazione che, anche per questo progetto, è stata insignita del titolo di “città europea dello sport 2020”.
Quanto al sindaco dell’epoca Occhiuto e anche ai suoi compari di adesso – che continuano a tacere… -, cosa avrebbero dovuto replicare? Molto meglio se non se ne parla. E infatti non se n’è parlato… Né allora e né oggi con l’avvento del sindaco incappucciato o se preferite di Nicola Adamo travestito da Franz Caruso. Con l’esclusione di Iacchite’, naturalmente.
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