Per una famiglia con due figli l’importo massimo è di 335 euro, si arriva a 653 se si hanno tre figli. L’assegno familiare entra in vigore il primo luglio, la versione definitiva da gennaio 2022
Il Consiglio dei ministri ha approvato l’assegno unico per i figli, valido per sei mesi, dal primo luglio al 31 dicembre 2021. Vale per le famiglie con figli fino a 18 anni. Non è la forma definitiva, ma il primo passo verso l’assegno unico che partirà definitivamente il primo gennaio 2022. Da quella data sarà permanente e sostituirà detrazioni e bonus finora esistenti che restano per ora in vigore fino a fine anno.
LIMITI ASSEGNO
Questo assegno «ponte» dipende dal numero dei figli e ha il limite dell’Isee fino a 50mila euro, oltre non c’è contributo.
Ogni mese c’è un importo massimo mensile di 167,5 euro per i figli fino al secondo. C’è una maggiorazione del 30% dal terzo figlio in poi. Gli importi sono maggiorati di 50 euro per ciascun figlio minore con disabilità.
Per una famiglia con due figli l’importo massimo è di 335 euro, si arriva a 653 se si hanno tre figli con 217 euro a figlio. Queste cifre sono per chi ha un Isee fino a 7000 euro. Fino a 15mila euro le cifre si dimezzano. Diventano 30 euro al mese per figlio con 40 mila euro di Isee.
FASE TRANSITORIA
Nel primo periodo il contributo va a tutte le famiglie finora escluse dagli assegni familiari, che erano solo per i lavoratori dipendenti. Dovrebbe trattarsi di quasi 2 milioni di famiglie: sono lavoratori autonomi, ma anche dipendenti che non li avevano per reddito familiare. Si aggiungono gli inattivi e quanti percepiscono il Reddito di cittadinanza. A disposizione per queste famiglie c’è 1 miliardo e 580 milioni.
Ai lavoratori dipendenti va quello che resta dei 3 miliardi stanziati. Sono circa 4 milioni di famiglie che ricevono già gli assegni familiari. Le famiglie con uno o due figli avranno dal primo luglio una maggiorazione di 37,5 euro al mese per figlio. Dai 3 figli in su gli euro saranno 70.
REQUISITI
L’Isee, Indicatore della Situazione Economica Equivalente, è obbligatorio. Per fare la richiesta bisogna avere la cittadinanza italiana o europea, avere diritto o permesso di soggiorno per lungo periodo o per motivo di lavoro o ricerca con contratti di almeno 6 mesi di durata. Può fare richiesta anche chi paga le tasse in Italia, chi è residente e domiciliato in Italia con i figli a carico fino al compimento del 18esimo anno.
DOMANDA
La richiesta si fa attraverso l’Inps per via telematica o andando da Caf e Patronati. Le modalità arrivano entro il 30 giugno 2021. Chi presenta la domanda entro il 30 settembre riceve le mensilità da luglio in poi.
EROGAZIONE
Chi chiede questo assegno deve fornire l’Iban. Per genitori separati, in caso di affido condiviso, l’assegno può essere diviso al 50%. L’assegno non fa parte dell’imponibile per la dichiarazione dei redditi. Per chi riceve il reddito di cittadinanza l’assegno arriva insieme a questo tolta la quota di Rdc relativa ai figli minori.