Cosenza Calcio: Roselli sì o Roselli no?

Mister Roselli e Statella (foto ilcosenza.it)

Lo confessiamo: non siamo tra gli estimatori dell’allenatore del Cosenza, Giorgio Roselli. E quindi non siamo certo al settimo cielo per le notizie che trapelano dall’entourage del presidente Guarascio e che lasciano intravedere le conferme sia del tecnico che del direttore sportivo Meluso.

La verità è che il futuro è ancora molto fluido e dipende inevitabilmente anche dalle questioni politiche, visto e considerato che l’appalto del presidente Guarascio per la raccolta dei rifiuti a Cosenza scade il 16 giugno prossimo e non si sa ancora chi dovrà proporgli il rinnovo e, soprattutto, se ci sarà qualcuno che glielo potrà proporre.

Ma, al di là di questo, Guarascio, che ormai è diventato esperto, ci prende gusto, traccheggia, cerca addirittura di “aggregare” qualche altro imprenditore e, di conseguenza, di spendere sempre meno soldi. E non si può neanche biasimarlo.

Ma torniamo al “vecchio” Roselli, allenatore vecchia maniera, difensivista, tutto catenaccio e contropiede e niente possesso palla. Ci affidiamo, in questo caso, al commento di Sergio Crocco, passionale tifoso rossoblù, che, nonostante il pathos, non riesce proprio a mettersi le fette di prosciutto davanti agli occhi.

“… Se confermano Roselli sapremo già da ora che non avremo problemi di salvezza, ma anche che in Cosenza-Francavilla staremo per almeno 80 minuti con undici giocatori dietro la linea della palla, che ai derby ci accontenteremo di due punticini, che se a tre giornate dalla fine ci fosse, per infinito culo, la possibilità che vincendo a Melfi si può andare ai play off, la pareggeremo e dovremmo esserne tutti strafelici altrimenti saremo infami tagliaturi e tiraturi.

Il grande pubblico starà lontano dal Marulla perché avrà di meglio da fare di vedere il Cosenza dominato 90 minuti dall’Akragas, e per tutto l’anno avremo Alfredo (un giornalista locale, ndr) e company che se la prenderanno tutti i giorni col cosentino medio. Quest’anno ci sarà la variante degli insulti per chi andrà a Crotone. Sarà il tormentone dell’anno, vedrete. Di buono c’è che tutte queste cose ormai è semplicissimo prevederle e dunque ci rideremo su…”.

E così sia.