Cosenza corrotta: indagati Potestio, Pecoraro, Cucunato e molti titolari di ditte amiche di Occhiuto

Occhiuto e le ditte amiche. Il cerchio si stringe.

La Guardia di Finanza questa mattina ha intensificato le perquisizioni all’interno del Comune di Cosenza e tuttora sta verificando una serie di documenti al fine di acquisirli.

Ma la notizia che finalmente trapela dalle strette maglie del riserbo dei finanzieri riguarda gli iscritti nel registro degli indagati.

Secondo voci sempre più insistenti, tra gli indagati ci sono Carmine Potestio, capo di gabinetto del sindaco Occhiuto fino al 6 febbraio scorso, i dirigenti Carlo Pecoraro e Domenico Cucunato, il titolare della ditta Medlabor (quella delle luminarie) Antonio Scarpelli e altri titolari di ditte amiche di Occhiuto, come Francesco Amendola (CMT Castrovillari, quello delle “transenne” utili per tutte le stagioni) e Antonio Amato, titolare di un’affermata impresa edile.

E l’elenco è appena agli inizi.

Il nome di grido è quello di Carmine Potestio, tanto fedele ad Occhiuto da essere nominato capo di gabinetto.

Il capo di gabinetto è la persona più vicina al titolare politico – istituzionale dell’ufficio. Un capo di gabinetto pone in essere l’indirizzo amministrativo del suo dante causa politico. Un capo di gabinetto è l’uomo di fiducia dell’esponente politico di cui – appunto – è capo di gabinetto. E tutti i riferimenti, in questo caso, portano a Mario Occhiuto.

I reati contestati sono corruzione e abuso d’ufficio. Al vaglio degli inquirenti delibere e affidamenti di lavori.

Perquisizioni sono in corso anche presso le abitazioni degli indagati.

La campagna elettorale, già pesantemente condizionata dall’inchiesta della DDA di Catanzaro e dalle gravi denunce sui debiti personali del sindaco che dovrebbe pagare il Comune di Cosenza, viene travolta da una vera e propria bufera.

E sono attesi ulteriori sviluppi.