Enzo, ppe l’anima di muarti: ricogliati

Enzo è un amico. Lo dico con sincerità. E’ sempre stato una persona con valori e principi libertari.

Vedi la sua presa di posizione all’indomani della chiusura arbitraria del nostro giornale: “…per questo ora li difendo, per consentirgli di continuare a parlare contro e male di me. Per continuare ad essere libero”. Una chiosa che corona un intervento da vero illuminista qual è, di una bellezza infinita, come direbbe Benigni.

Essere amici non significa necessariamente fingere o accondiscendere a qualsiasi cosa “l’amico” dica. Questo vuol dire un’altra cosa. L’amicizia contempla la chiarezza, la sincerità, la lealtà (che si deve anche ai nemici), la schiettezza.

enzoinnero

Da un amico ti aspetti sempre che ti dica quello che realmente pensa: meglio una amara verità che una dolce bugia. Ma questo dipende anche da noi. Se accettiamo o meno la sincerità o vogliamo sentirci dire solo cose belle. E’ una scelta. Ed Enzo ha scelto la schiettezza con me nel dialogo, ecco perché lo sento mio amico.

Non devo per forza dirgli quello che vuole sentirsi dire. Mi “lascia libero” (si fa per dire), nelle nostre discussioni di esprimere tutto ciò che penso. Ascolta e replica laddove ritiene necessario, sempre nel solco della dialettica, mai nel turpiloquio.

Ecco perché mi sento in “dovere” di ricordargli, ogni qualvolta parlo di lui e della sua candidatura alle prossime amministrative, o ne scrivo, che la vicenda che lo vede coinvolto in un presunto voto di scambio, è un dato ineludibile. Al di là della veridicità o meno delle affermazioni dei pentiti, ma come dato politico. Se volete di immagine politica.

Una vicenda che sono sicuro Enzo chiarirà, quando sarà chiamato, nelle sedi opportune. Ma questo suo problema non può coinvolgere la città. E’ opportuno che faccia un passo indietro per amor di patria. Non possiamo correre il rischio di trovarci con un candidato indagato, o peggio con un sindaco accusato e che dovrà difendersi in un processo per associazione mafiosa.

Stessa cosa vale per Occhiuto e Manna. Ci vuole in questo caso, per fare un passo indietro, una grande coscienza sociale e civile. Che francamente non riscontro nel sindaco Occhiuto, ma Enzo ha. Si rende necessario uno scatto di orgoglio politico che solo chi la intende come arte nobile può fare, non certo personaggi come Occhiuto.

paolini sindaco

Caro Enzo, per questo non ti puoi candidare, né nessun partito, men che meno il PD, in questa situazione, ti candiderà mai. I giochi sono chiusi da tempo. Ma è giusto che tu insisti, magari come paravento di normalità, ma ora il tempo è scaduto, e non puoi girarci più attorno. Ti devi chiamare fuori. O correre da solo.

Solo così facendo potrai portare a casa qualche risultato politico (ridurre il danno): quando scatteranno gli avvisi (nella migliore delle ipotesi) c’è chi ti esprimerà solidarietà e sarà dalla tua, ricordandosi del tuo gesto. Altrimenti in molti prenderanno le distanze, cosa che tu conosci bene. Non è la prima volta che ti mollano.

Questo sempre che anche tu pensi come noi che da tempo esiste una indagine sul voto di scambio a Cosenza (vedi le cantate di Foggetti) e Rende ora arrivata al capolinea (domani vi daremo una anteprima strepitosa) e che a breve sarà “esecutiva”.

Del resto, come sai, sulla scorta delle stesse cantate, Orlandino è stato già avvisato. E mi chiedo: perché lui si e gli altri no? Se è vero che la legge è uguale per tutti, va da se, come tu mi insegni, che non può mica fermarsi al solo Orlandino, questa inchiesta.

Mi dispiace che ci sei ‘ngappato tu, ma così è. Non è colpa neanche tua, ma non possiamo piangerla noi cittadini. La situazione in città, nonostante i proclami, è drammatica sotto tutti i punti di vista. La gente è disperata, l’economia non gira e chi è ricco diventa sempre più ricco e chi è povero sempre più povero. Questo lo capisci. Sono problemi che vanno affrontati politicamente con tenacia e impegno, bisogna essere liberi e sereni. E tu potresti, politicamente parlando, non essere né libero né sereno. Non è questo che serve alla città.

Se poi pensi che lo scenario che descrivo non è verosimile, né mai si realizzerà, perchè, evidentemente (non che lo pensi tu, ma si può dedurre come conseguenza logica di questa altra ipotesi), alla DDA di Catanzaro sono tutti una manica di buffoni, beh, allora considera questo mio scritto nullo. Ma difficilmente sarà così. Me lo auguro per te. Ma il treno è partito e nessuno lo può più fermare.

Sono mesi che ti dico queste cose ma tu non mi ascolti. L’ho scritto tante volte, cerca di ridurre il danno finchè sei in tempo, non ti fossilizzare su queste primarie che mai si faranno, come te lo devo scrivere? Allora ho pensato che forse è una questione di lingua, così ho deciso di scrivertelo in giapponese, con preghiera di farlo leggere anche al consigliere Cipparrone: コゼンツァの何も選挙

In bocca al lupo

GdD