Mourinho show. I nemici non ci sono, il loro rumore però gli serve: da Berardi a Massimo Mauro, ce n’è per tutti

di Filippo Giannitrapani

Fonte. Roma Today (https://www.romatoday.it/sport/calcio/mourinho-attacca-tutti-ecco-nemici.html)

Il rumore dei nemici è tornato. La frase che Mou utilizzava all’Inter è funzionale anche nell’avventura giallorossa del portoghese. Gli avversari del tecnico sono ovunque all’interno dello spogliatoio dove non sono mancate frecciate ai suoi giocatori ma anche avversari, ad altri allenatori e soprattutto ad arbitri e Lega Serie A. Un Mou contro tutti i suoi “nemici” senza distinzione.

Mou contro i suoi giocatori

Le frecciate ai giocatori non mancano. Punzecchiature verbali come quella a Smalling nella vigilia di Roma-Udinese. Qui Mou sottolinea riferendosi all’ex Manchester United: “Ci sono giocatori che hanno più capacità di sopportare il dolore. Lui si tiene un pochino indietro”. Un attacco al difensore che manca dal campo da settembre per un problema fisico. L’apoteosi però si è toccata con Renato Sanches a Bologna. Al Dall’Ara (sconfitta per 2-0) il centrocampista entra ed esce dal campo nel giro di 18 minuti. Un cambio che ha lasciato ruggini, un gesto pesante che ha portato poi Mou a chiedere scusa pubblicamente al giocatore che in quel momento ha chiuso definitivamente la sua triste e deludente avventura alla Roma. Anche Aouar è rientrato fra gli attacchi pubblici del portoghese.

Mou contro allenatori e avversari

Le frecciate ai propri giocatori si trasformano in veri e propri attacchi quando si parla di calciatori di squadre avversari. Capobanda dei nemici dello Special One è Domenico Berardi. L’attaccante del Sassuolo è stato preso di mira nel pre e nel post Sassuolo-Roma (1-2, ndr) da Mou che ha definito Berardi Fantastico tecnicamente ma antisportivo. “e fosse un mio giocatore avrebbe un grande problema con me perché non mi piace per niente” ha dichiarato. L’apice però è stato toccato contro il Monza. Mou ha superato i lombardi (in 10 per oltre un tempo, ndr) solo al novantesimo ma durante la partita ha fatto show contro Palladino. Il portoghese ha fatto il segno del “Piangi piangi” al collega che lamentava una perdita di tempo nel recupero da parte dei raccattapalle romanisti nel restituire il pallone. Sempre al Monza attacco senza freni anche al Papu Gomez squalificato per doping e giocatore del Siviglia nella notte di Budapest (dove non ha giocato): “Non prenderà il suo stesso sciroppo” ha detto Mou. Senza dimenticare Pedro anche lui giocatore fantastico ma… “Poteva fare nuoto perché si butta come in piscina”.

Mou contro arbitri e Lega Serie A

Il nemico numero uno di Mou è però la Lega Serie A alla pari dell’AIA. Il calendario fitto di impegni e la Roma che gioca la domenica invece del lunedì sono cose che a Mou proprio non vanno giù vedi nel post Inter-Roma in cui sarcastico dichiara: “Ci hanno fatto un regalo abbiamo giocato oggi e non lunedì”. Verso gli arbitri non fa distinzioni. Che sia Chiffi, Maresca, Marcenaro ce n’è per tutti. “Mi preoccupa (Marcenaro, ndr) non ha stabilità emozionale”, “Voglio un trattamento uguale” (facendo riferimento che lui e la Roma fossero colpite da continue ingiustizie, ndr) alla vigilia del debutto in campionato con la Salernitana.

Mou contro la stampa

Il rumore dei nemici per Mou è sempre più forte tanto da rispolverare anche un’altra sua perla “la prostituzione intellettuale”. Qui Mourinho si scaglia contro la stampa. Nel post Sassuolo risponde in portoghese alle domande, e nel post Cremonese di Coppa Italia (vittoria che porta la Roma ai quarti contro la Lazio, ndr) in diretta tv fa la voce grossa contro Massimo Mauro opinionista del programma Pressing che aveva criticato la squadra giallorossa spesso e volentieri fallosa e antisportiva. “Un ex calciatore, non rispetta gente che mangia dallo stesso piatto dove ha mangiato lui ed è una brutta cosa. Lui mi pare mangi ancora in quel piatto, non penso lavori per la sua bella faccia ma prenda dei soldi”.

L’ex calciatore della Juventus però non è rimasto in silenzio. Nella sua replica Massimo Mauro ha sottolineato come non deve dare alcuna spiegazione a Mourinho confermando la sua visione: “Non devo ripetere nulla di quanto detto dieci giorni fa, c’era tutto il rispetto per allenatori, giocatori, arbitri… E per Mourinho. Se parliamo di calcio lo ascolto per un mese di seguito, ma se ha bisogno di un nemico io non sono disponibile. Se vuole ne parleremo, di calcio, quando ci incontreremo. Lui sa il fatto suo, è un grande comunicatore e non fa mai niente a caso. Avrà i suoi motivi (riferimento all’addio di Tiago Pinto?) ma io mi sono risentito ed è il mio lavoro. Lo faccio da vent’anni, come interlocutori ho l’azienda e la mia coscienza, ma ho sempre rispettato tutti”.