Rende-Cosenza, i derby al “Marco Lorenzon” negli anni Ottanta

Rende-Cosenza al "Marco Lorenzon" negli anni Ottanta

Il derby Rende-Cosenza torna nel calcio professionistico dopo 33 anni, da quell’inizio degli anni Ottanta che rappresentò il massimo momento di splendore dei biancorossi e che ancora non aveva consacrato il Cosenza dei tempi belli e della Serie B.

La storia dei derby nel catino del “Marco Lorenzon” è la storia di un’intera generazione di “ex” ragazzi nati negli anni Sessanta, che proprio allora si affacciavano alla vita e naturalmente alla passione calcistica.

Il primo derby Rende-Cosenza si è giocato nella stagione 1978-79 in Serie C2. Per i biancorossi era una sorta di “miracolo calcistico” dal momento che la società (si chiamava Sesso Rende) era nata appena dieci anni prima nelle categorie dilettantistiche e stava bruciando le tappe così come la famiglia-simbolo del territorio, quella di Cecchino e Sandro Principe, capaci non solo di creare una città-modello ma addirittura una squadra di pallone in grado di militare nella stessa serie del blasonato e titolato Cosenza, con oltre sessant’anni di storia. Per noi cosentini, alle prese con dirigenti traffichini, era una specie di “remake” del clamoroso derby di appena qualche anno prima con la seconda squadra cittadina, la gloriosa Morrone. Ma la rivalità con i rendesi era molto più accentuata, anche per motivi “territoriali”. E così in molti ricordano perfettamente che quella domenica del 1979 (all’andata al San Vito era finita 1-0 per i Lupi, con gol di Maida) il Commando Ultrà Prima Linea si era incamminato a piedi in corteo verso Rende al grido di “Principe, Principe vaff….” e, insieme agli altri tifosi non organizzati, aveva praticamente riempito tutto il “Marco Lorenzon”, che di solito faceva poche centinaia di spettatori.

Nel “settore ospiti” pieno di torce e fumogeni, campeggiava anche un manichino biancorosso appeso ma c’erano anche altri oggetti (non mi fate dire quali, per cortesia…) che venivano issati in alto con conseguenti “pensierini” anche per il temuto tandem d’attacco dei rendesi formato da De Brasi e Chiappetta e per la giornalista Sandra Onofrio, che si era eccessivamente “rendesizzata” nei suoi resoconti sul “Giornale di Calabria”. Che tempi…Quanto al fatto sportivo, il Rende anche quell’anno fece un campionato straordinario e lo vinse alla grande, così come l’anno prima conquistando la promozione nell’agognata Serie C1 mentre il Cosenza, appena uscito dai casini di un’invasione di campo del 1977 che aveva provocato la conseguenza di giocare un intero campionato in “campo neutro”, era stato appena ripescato ed aveva costruito una squadra “arripezzata”. Al “Marco Lorenzon” fini 0-0 e per noi cosentini fu addirittura una “mezza vittoria”, vista la differenza dei valori in campo”.Le due squadre si sarebbero ritrovate nel campionato di C1 1980-81 e al “Lorenzon”, più o meno nello stesso scenario, finì ancora 0-0. Ma al termine di quel torneo il Rende si salvò senza problemi mentre il Cosenza, dopo la morte del presidente Spadafora (letteralmente “scippato” alla Morrone), aveva iniziato a perdere posizioni fino ad una clamorosa retrocessione.E così per rivedere Cosenza e Rende ancora insieme in C1 si dovette attendere la stagione 1982-83. Gli striscioni degli ultrà rossoblù all’inizio li faceva il compianto Michele Crocco, il fratello di Sergio, che nel suo negozio di via dei Mille ne aveva “creato” tanti e tutti bellissimi. E noi ormai “anziani” ricordiamo ancora perfettamente che una torcia finita sul terreno di gioco aveva bruciato lo striscione “Viviamo per te vinci per nol”. Un giocatore del Cosenza allora la ributtò indietro verso i tifosi del Rende… Vi lasciamo immaginare la situazione che ne venne fuori. Sul campo, fu un altro 0-0 con la promessa, stavolta, di rivedersi anche l’anno successivo, visto che il Cosenza giocò un campionato finalmente decente. L’ultimo derby al “Marco Lorenzon” risale al 1984 ed è “storico” perché finalmente vince il Cosenza. Il pomeriggio era iniziato con qualche marachella nei pressi del Bar Mary, quartier generale di Sergio Tursi Prato e dei (pochi) ultrà biancorossi ufficialmente nati nel 1981. Gli ultrà rossoblù trovarono poi al loro ingresso nel settore una serie di piccole transenne con lembi biancorossi – quelle di ordinanza – e così fu quasi liberatorio tagliarle ad una ad una in un clima di euforia generale che avrebbe sconsigliato anche il celerino più facinoroso ad intervenire. Il gol della vittoria lo realizzò un difensore del Rende, il siciliano Aiello, che al 71′ (e cchini su scorda!) deviò sciaguratamente nella sua porta (che era proprio quella del settore ospiti) un cross di Ciccio Marino. Sono passati 33 anni…

Nel 2004 in Serie D entrambi i derby si giocarono al San Vito: uno lo vinse il Cosenza con un rigore di Lentini e l’altro il Rende per 3-2 con il famoso “cucchiaio” del cosentinissimo Davide Visciglia. Ma domani è un altro giorno.

g. c.