Rende, Spazio Aperto: “Allarme inquinamento elettromagnetico: selva di antenne sul vecchio Castello”

In questi giorni sono iniziati i lavori del restauro del Castello di Rende e abbiamo notato una selva di antenne su tutti i lati dell’ultimo livello del vecchio maniero. Ci siamo chiesti se queste antenne, in gran numero, come è probabile, siano proliferate proprio dopo che la sede comunale è stata trasferita altrove. Ma rimaniamo sul tema delle antenne: ci corre l’obbligo di ricordare che a Rende Centro è già presente una nota antenna o ripetitore camuffato da una canna fumaria, ubicata a Via Vergilio, proprio in quel quartiere dove negli ultimi anni l’incidenza delle morti per patologie oncologiche ha avuto una decisa impennata, causando la perdita prematura di nostri concittadini.

In questo contesto in cui non si ha cognizione precisa  del numero di antenne presenti ed autorizzate, sicuramente il livello di esposizione complessivo generato da tutte queste sorgenti potrebbe superare i limiti imposti dalla normativa. Per capire bene i rischi connessi all’inquinamento elettromagnetico, il nostro esperto ing. Giuseppe Reda, nonché vice presidente della nostra associazione fa delle riflessioni di carattere scientifico.

Con il 5G aumenta e diviene costante l’esposizione della popolazione alle onde millimetriche. Tali onde sono assorbite principalmente entro 1-2 millimetri dalla pelle umana e negli strati superficiali della cornea. Poiché la pelle contiene capillari e terminazioni nervose, i bio-effetti della esposizione possono essere trasmessi attraverso meccanismi molecolari dalla pelle o attraverso il sistema nervoso o attraverso i capillari. Questo tipo speciale di onde elettromagnetiche (descritte per la prima volta dal fisico francese Leon Brillouin nel 1914) possono fornire una frazione significativa della loro energia in profondità nel tessuto, molto più degli impulsi di un radar convenzionale, determinando quattro potenziali meccanismi per danni biologici ai tessuti. Questi sono: cambiamenti nella conformazione delle molecole; cambiamenti nei tassi di reazioni chimiche; effetti su membrane; danni termici.

Inoltre, l’energia nella banda del 5G viene assorbita dall’ossigeno presente nell’aria, cambiando lo spin / rotazione della molecola di ossigeno. Cosa significa? Che le molecole di ossigeno così modificate non possono essere trasportate efficacemente dall’emoglobina nel sangue umano. Di conseguenza, c’è una mancanza di ossigeno negli organi, in particolare polmoni, cervello, cuore e in casi estremi SI GENERA IPOSSIA.

Infine, gli studi sulle onde millimetriche hanno dimostrato che queste possono alterare le proprietà strutturali e funzionali delle membrane cellulari potendo alterare anche il sistema immunitario.

Se anche si vuole ritenere tutto ciò eccessivamente allarmistico bisogna comunque tenere presente che il “principio di precauzione” è una delle più rilevanti conquiste nel campo del diritto ambientale al fine di migliorare la qualità della vita e del territorio, nonché della conservazione degli ambienti e delle risorse naturali. Il principio di precauzione è il principio generale del diritto che fa obbligo alle autorità competenti di adottare provvedimenti appropriati al fine di prevenire taluni rischi potenziali per la sanità pubblica, per la sicurezza e per l’ambiente, facendo prevalere le esigenze connesse alla protezione di tali interessi sugli interessi economici.

Alla luce di tali riflessioni il sottoscritto Ing. Gianluca MORRONE in qualità di presidente dell’associazione SPAZIO APERTO 1495 chiede all’amministrazione comunale e al sindaco di Rende.

Quante antenne 5G sono state istallate sul territorio comunale? Sono state installate sul territorio altre antenne potenzialmente nocive o che determinano livelli di esposizione eccessiva per i cittadini? Se così è, sono stati informati i cittadini?

Infine, facciamo presente che l’amministrazione deve adottare, se non lo ha già fatto, il regolamento per assicurare il corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti al fine di minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici, per come previsto dall’art.8, comma 6 della legge 36/2001, modificato dall’art.38, comma 6 della Legge 120 dell’11 Settembre 2020.

Su questo tema porteremo avanti un’azione di sensibilizzazione e controllo costante per cercare di informare e di tutelare la salute di tutti noi cittadini.

ASSOCIAZIONE SPAZIO APERTO 1495

IL COMITATO DIRETTIVO