Acri non è più un paese civile

Non mi importa più niente di niente e di nessuno, è arrivato il momento di ribellarsi contro il sistema. Non so di chi sia la colpa (amministratori, tecnici, operai), non lo voglio neanche sapere, non ho nessun interesse politico, considerando il fatto che non sono neanche tesserato e tanto meno frequento sezioni.
Sono un semplice cittadino di Acri che si è leggermente “seccato”.

Non è più possibile e concepibile che un paese con una storia alle spalle come il nostro sia ridotto in queste condizioni. Le responsabilità sono di tutti, passato e presente, ma è arrivato il momento di ASSUMERSELE queste benedette responsabilità e soprattutto prendere coscienza di ciò che sta accadendo.

Chi non “vive Acri” non può decidere su Acri, e purtroppo sembra che nell’ultimo decennio chi “decide” ad Acri realmente di Acri non conosce nulla, e soprattutto non conosce la vita di tutti i giorni ed i bisogni di Acri, parlo di cultura, parlo di infrastrutture, parlo di servizi, parlo di sport.

Sta andando tutto a rotoli, e invece i principali argomenti sono sempre gli stessi: incompatibilità, regolamenti e solite cavolate che al paese non servono. Ma vi volete rendete conto o no ? Tutti, senza esclusione, state distruggendo una CITTÀ.
Abbiate il buon senso di riconoscere i vostri limiti ed ammettere i vostri sbagli. Ripeto TUTTI, e con tutti intendo maggioranze, opposizioni, associazioni e anche cittadini.

Sì, anche noi cittadini che siamo assopiti da non so cosa o che forse siamo SCHIAVI dell’omertà perché purtroppo quello è parente, quello è amico. BASTA!
Come diceva mio nonno: “l’amicizia è na cosa, l’interesse è un altro”.
A via Maria Greco, c’è stato un incidente che ha visto coinvolti un’auto ed un pedone. Per fortuna la macchina andava piano e il pedone ha riportato “solo” un trauma cranico e tanto spavento.

Ma mi dite se è normale che in un centro cittadino l’illuminazione venga spenta TOTALMENTE ? Se proprio bisogna risparmiare sull’illuminazione non si può fare “un palo sì , un palo no?”
E soprattutto mi dite una cosa: Deve scapparci il morto ?
Che poi il morto può essere chiunque, anche io stesso, e onestamente se proprio devo morire non voglio morire per colpa di una lampadina spenta, io voglio vivere nel mio paese e voglio un paese CIVILE, e purtroppo in questo momento Acri NON È PIÙ UN PAESE CIVILE.

Francesco R. Spina