La Presila paura non ne ha

Migliaia i manifestanti scesi in piazza oggi per continuare la mobilitazione contro la discarica di Celico, un’opera illegittima secondo gli abitanti della Presila, i cui costi, in termini ambientali e di salute, risultano inaccettabili. Ad aprire il corteo ci sono gli striscioni realizzati dai bambini e dalle bambine di Celico, Spezzano, Rovito, che guidano il corteo da piazza 4 fontane del comune di Spezzano Sila fino alla villetta comunale di Celico; la manifestazione, che raccoglie ancora una volta solidarietà attiva dai vari comitati ambientali della provincia e dagli ambientalisti, è scandita a ritmo di musica, interrotta per lasciare spazio agli interventi aperti al microfono del camper davanti al corteo e ai cori dei manifestanti.

bimbi

Giunti alla villetta comunale il corteo decide di autodeterminarsi e di dare un segnale più forte alla Regione, principale responsabile dell’attuale situazione; si arriva così fino all’imbocco della superstrada dove ha termine la manifestazione; il Gruppo di Acquisto Solidale (G.A.S), che nel frattempo ha allestito i banchetti nella villetta comunale, accoglie a fine giornata i manifestanti con prodotti locali e biologici.

palloncini

Appaiono chiare in questa giornata le intenzioni del Comitato Ambientale Presilano:

“Oggi abbiamo voluto lanciare un segnale forte alla regione con questa manifestazione che, all’ultimo, ha deciso di arrivare fino all’imbocco della superstrada; se non dovessimo ricevere risposte concrete e soddisfacenti in un tempo ragionevole torneremo nelle strade e nelle piazze, finché la discarica non sarà chiusa definitivamente”, l’obiettivo è il ritiro dell’A.I.A. (Autorizzazione Integrata Ambientale) da parte della Regione e la totale dismissione della discarica”.

Il comitato torna a riunirsi nella prossima settimana per continuare a monitorare la situazione ed essere pronto ad organizzare orizzontalmente e dal basso nuove forme di protesta per la tutela del patrimonio ambientale, per la chiusura della discarica, verso rifiuti zero.

Delfina Donnici – servizio fotografico Federico Giordanelli

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